dai Dogon tra il 27 e il 30 dicembre.
La falesia di 200 km lungo la quale vivono i Dogon è il posto più visitato dai turisti, in Mali. Non che ci sia da temere il sovraffollamento, intendiamoci: abbiamo camminato tre giorni incontrando non più di una quindicina di occidentali in tutto. Comunque, la fama del Paese Dogon è ben meritata. Bellissimi paesaggi e villaggi di pietra, fango e paglia arrampicati sulla scarpata. Più in alto, le abitazioni abbandonate dei misteriosi Tellem, la popolazione che abitava queste zone prima dell'arrivo dei Dogon.
Le persone che si incontrano sono accoglienti e gentili. Hanno un modo di salutare che sembra non finire mai. Apprezzano molto il tentativo di rispondere al saluto nella loro lingua. Il problema è che poi provano ad attaccare discorso e la nostra capacità di conversare finisce subito...
Le donne fanno i lavori nei campi, spesso centinania di metri 'sotto' il villaggio, oppure battono il miglio - spesso con i bambini piccoli in spalla - per farne una polentina o preparare la birra. Gli uomini scolpiscono il legno e allevano le capre. Gli anziani si dedicano alla divinazione. I Dogon hanno una cosmogonia complicata e una raffinata conoscenza dell'astronomia. Seguono un calendario lunare e hanno una settimana di cinque giorni (non dev'essere comodo).
Tutte le famiglie hanno una casa fatta di una minuscola abitazione e da un certo numero di granai: quelli grandi sono degli uomini e servono a conservare il miglio; quelli piccoli sono delle donne, hanno più scomparti e conservano vari tipi di verdura - soprattutto cipolle, delle quali i Dogon sono grandi produttori -, oltre a gioielli e vestiti.
A presto con nuove immagini da questo luogo magico, duro ... e vero chiamato Africa!
Ciao Massimo,
RispondiEliminale foto me le ha salvate in bassa risoluzione... poi devo lavorare con un occhio chiuso e non facilita ... domani provo a postarle in alta... quante cose mi sto perdendo.. tu aspettami amico che torno presto! Take care appuntato!