mercoledì 29 dicembre 2010

Il progetto al quale vogliamo portare il nostro contributo: Children Village di Amref a Nairobi

Questo è il progetto per cui ci stiamo dando da fare, siamo partiti in due, siamo diventati sei.... ora abbiamo oltre cento persone che ci seguono e aiutano col progetto Back to Basics ed è passato poco più di un mese.
Con Amref abbiamo scelto di concentrare gli sforzi per incrementare le possibilità del Children Village di Nairobi. sarà inaugurato a giugno, poi avrà bisogno di essere supportato... ma è qualcosa di reale e concreto grazie a molti altri che si sono prodigati per. Noi daremo il nostro contributo, nel nostro piccolo contribuiremo. Se voi amici che ci state seguendo ci aiutate a moltiplicare i contatti, allora basterà un piccolo aiuto da parte di tutti. In tanti basta poco per fare GRANDI cose....
Ci saranno esperienze dedicate al progetto, ci sarà un gioco in Dvd prodotto da Noi per Voi, dedicato interamente al villaggio... e se non potete partecipare seguiteci e sensibilizzate.

Per quanto fatto fino ad ora, e per quello che faremo insieme...

 Grazie
Max e Massimo ( Che al momento naviga beato con Francesca verso i Dogon, ma  so d'accordo con me )


Il villaggio sorge su un terreno di circa un ettaro.

L'edificio è concepito come una struttura modulare che nel futuro potrà essere ampliata con altre costruzioni;

il villaggio ha un’ampiezza di 1.745 m2.



Tutta la struttura rispetta le normative sull’impatto ambientale; il villaggio è dotato di sistemi di raccolta dell’acqua piovana; nei terreni adiacenti sono stati piantati alberi da frutto; AMREF ha realizzato una struttura libera da barriere per poter ospitare, in tutta sicurezza, le persone disabili.


“Quando si cerca di aiutare un cosiddetto “bambino di strada” bisogna innanzitutto comprendere come vive, da dove viene e perché. Ognuno ha una storia, una psicologia ed esigenze diverse, che bisogna imparare a conoscere e a rispettare. È un processo che richiede tempo: non esiste un ABC, un formulario valido per tutti, una soluzione universale...
Oggi è sempre più urgente trovare un terreno di incontro comune, tra noi e i bambini, una comprensione reciproca traducibile in azioni concrete e in una ‘eventuale’ risposta positiva dei bambini alle azioni delle organizzazioni impegnate nel loro recupero”.

Testimonianza di John Muiruri, Assistente sociale di AMREF impegnato da vent’anni nel recupero dei ragazzi di strada e Direttore del Progetto Dagoretti “Children in Need”.

Perchè è fondamentale sapere a chi portare aiuti

Ciao, sono Max.
Mi sento meglio e mi rendo conto quanto il mio ritorno fosse necessario. I postumi della malaria hanno portato una serie di conseguenze che vanno tenute in considerazione. Se davvero il mio viaggio deve riprendere, e non ne dubito, ho bisogno di una forza che al momento non posseggo. Il riposo mi sta facendo bene, e meglio ancora il non dovermi preoccupare di mille dettagli che assorbono la nostra attenzione, quindi energia, nei passi quotidiani nel continente che stiamo esplorando. Lasciamo per il momento la malaria nel vecchio capitolo, sperando di poterla archiviare nelle vecchie pagine del racconto. In questo riposo forzato  ho comunque modo di affrontare questo primo tratto di storia africana. Quando sono partito non sapevo in realtà cosa avrei incontrato, cercavo più un allontanamento dal nostro sistema, più che aspirare ad incontrare qualcosa di specifico. Ora tornerò per alcuni dettagli di vita che vorrei non perdere più. Sono aspetti a volte banali come la luce, i colori della natura e delle persone, la grande ricerca di contatto, la capacità di esplodere in momenti di pura gioia pur circondati da situazioni quanto meno complicate. Il cielo si definisce sopra le nostre teste e richiama con forza l’attenzione come uno spettacolo pirotecnico cui non puoi non far caso. Il Sole, enorme e veloce, nel suo svegliare il Mondo e nel suo saluto serale. Spettacoli che ti bloccano, ti ipnotizzano quasi. Hanno una forza che a me, non abituato, sembra surreale. E quando ti accorgi che è vero, ti emozioni. Semplicemente ti emozioni. E questo non è banale.
Le relazioni sono fatte di incontri quasi violenti, non fraintendere… anche e soprattutto in senso positivo. Sono impatti ad alta velocità, e le persone che incontri diventano voci, sorrisi, storie, insidie da ricollegare a quei luoghi, a quei suoni, a quei colori. Parlo di insidie perché spesso si è circondati da persone che cercano di portarti  nella propria storia, molte volte quello di cui hanno in realtà bisogno è il tuo potere economico. A volte basta loro la tua attenzione. A volte ti chiedono solo di parlare un po’ in inglese con loro, per migliorare la propria capacità d’espressione in questa lingua che studiano per i fatti loro o a scuola. Per i bambini il discorso è diverso, non riesco a non dare loro, non mi importa che sorridano sinceri o perché sanno che così ci toccano il cuore. A prescindere dalla spinta che li muove, io li aiuto e sempre sarà così. Per gli adulti devo dire che il mio approccio è cambiato nel tempo. Sono in viaggio per legare le nostre avventure/disavventure al Children Village di Nairobi, questo mi ha reso meno attento. Forse fin troppo aperto, almeno agli inizi. Poi ti accorgi che un anno in Africa se non stai attento ti può costare un capitale in soldi buttati via, estorti da gente che prova a trarre il massimo profitto dall’incontro con lo straniero. Ci sta, fa parte del gioco. Lo capisco, ma occorre anche difendersi per poter dare al progetto per cui sono partito. Ti ricordi la zona di Ngor? Il pellicano Oscar, il villaggio a cui abbiamo dedicato un po’ di riso?

Purtroppo partenza e primi sintomi della malaria non mi hanno permesso di affrontare la situazione come avrei dovuto.
Per chiarire realmente cosa sia accaduto, ricapitoliamo insieme. Perché è collegato alle considerazioni che facevo nelle righe sopra. Incontriamo Samba sulla spiaggia, ci porta a visitare il villaggio e lo fa con tanta maestria e gentilezza che lo avremmo di certo pagato per essere stato una splendida guida. Ci dice che non vuole soldi , ma che possiamo comprare del riso per il villaggio. Ci porta nel negozio, ci indica il sacco enorme di riso. Non da i soldi al negoziante, che non ci ringrazia… e questo, col senno di poi, è strano. Ma è pur vero che non capiamo quando parlano tra loro e la scena che mette in piedi è assolutamente credibile.
Il giorno dopo dovremmo uscire in barca con lui, ci dice essere una delle quattro famiglie del villaggio. Sono pescatori, ci offre di portarci per pochi franchi nell’isola di Ngor giusto davanti a noi. Noi non ci presentiamo perché impegnati in ambasciate varie. Quando torniamo lui non c’è più.
La mattina seguente mentre cammino pensieroso sulla spiaggia ( cominciavo a non sentirmi bene ), mi raggiunge e mi porta da uno dei capi religiosi del villaggio per ringraziarmi. Andiamo in casa dello stesso, mi porta alla scuola delle foto e mi fa girare nuovamente il villaggio. Alla fine mi chiede altri soldi, ma non li ho con me. E rimane un po’ imbronciato. Gli garantisco altri aiuti, ma da quel momento non riuscirò più ad incontrarlo. Anzi sulla spiaggia, il giorno prima che partissimo per Bamako mentre lo cercavo nel punto del primo incontro, mi si è presentato un giovane che a mezza voce mi ha detto di non credere a “ quel Samba”. E’ Mafia, mi dice e chiama altri più anziani seduti sulle barche dietro a noi. Gli stessi da prima mi chiedono se mi avesse fatto qualcosa di male, poi quando dico che anzi mi ha fatto conoscere il villaggio ed abbiamo donato il  riso perchè ci ha fatto apprezzare abitanti e usanze locali, sono letteralmente impazziti.  E mi hanno chiesto di andare con loro in gendarmeria a denunciarlo. Ho promesso loro che saremmo andati insieme dopo il mio ritorno dall’ennesima ambasciata. Poi tornato purtroppo la febbre e la delusione mi hanno tenuto a letto. Quindi oggi non sappiamo se il bugiardo era il primo Samba o altri del villaggio invidiosi, certo volevano denunciarlo, ma è anche vero che i soldi che lui ha preso glieli avremmo dati comunque. Ecco anche questa è l’Africa, non capire esattamente di chi ti puoi fidare. Ma in fondo, su livelli diversi da noi è così diverso? Questo episodio mi ha reso più attento, molti campano sul rubare gli aiuti che altri meriterebbero. Ed è per questo che prolificano associazioni, enti e progetti… bisogna saper scegliere e sono felice di avere come partner Amref con la sua storia, con le persone che conosco e so che non tradiranno la nostra fiducia. Andare direttamente è giusto per toccare il problema con mano, ma prima di dare aiuti occorre passare da chi ha più esperienza.

Per chiudere, un altro episodio: quasi discuto con un ragazzo che mi chiedeva soldi. Io febbre, mal di testa, e confuso dalla storia di Samba spiego che non ho avuto tempo di cambiare. Quindi di franchi non ne ho con me. Poi  sottolineo che essere così insistente non serve, anzi mi infastidisce. Chi mi conosce sa che non sono proprio sempre un tipo morbido. E gli racconto il motivo alla base del nostro anno in Africa, questo ci differenzia dagli altri turisti che possono spendere e comprare tutte quelle cose belle che ti offrono… noi non possiamo permettercelo. Beh questo ragazzo, che intanto avevo preso per mano, si è emozionato per questo gesto e perché vorremmo aiutare nel nostro piccolo una parte d’Africa… e mi ha regalato una splendida maschera. Dicendomi Ah italiani, africani d’Europa… grande cuore. Ed ha insistito come quando vogliono vendere…Altro episodio capitato a Massimo, perso il telefono in taxi…. Telefono che equivale ad un anno di vita economica, se lo è visto riportare dal tassista generoso…Siamo rimasti attoniti.. poi felicemente sorpresi. E questa è l’Africa che ha bisogno del nostro aiuto, questa è l’Africa  che non lascerò più. Questa è l'Africa da cui possiamo imparare.

Tra un anno ne sapremo certamente di più, ma se possiamo aiutare facciamolo attraverso chi sa come: abbiamo la fortuna di un partner così . Concentriamo gli aiuti e dedichiamoli ad Amref. Perché sbagliare a dare aiuti significa alimentare quel sistema corrotto che tende a mantenere inalterata la situazione di chi ha bisogno.

Volevo condividere un argomento lasciato in sospeso… a presto amici miei
In fase di restauro, ma sempre vostro Massimiliano.

giovedì 23 dicembre 2010

lunedì 20 dicembre 2010

That's Incredible! - Max and malaria's unexpected side effects



INCREDIBILE - Nella foto ANSA, Max, di spalle, all'uscita del nosocomio, mentre saluta simpaticamente uno degli infermieri

domenica 19 dicembre 2010

Ciao Italia

Ciao amici cari, grazie per le dichiarazioni di stima ed affetto... la verità è che sono stato male perchè non ho riconosciuto i sintomi. La malaria si presenta in modo diverso, ma i miei, ho scoperto poi, sono stati sintomi comuni: brividi non esagerati, dolori alla schiena , qualche linea di febbre...cose che da noi non implicano una fuga all'ospedale. Così ho fatto passare qualche giorno di troppo e quando sono andato a fare il test mi hanno trattenuto in ospedale... sono stato curato credo benissimo, mi hanno riferito dall'Italia che l'istituto e la dottoressa che ho trovato per puro destino sono tra i migliori in tutta l'Africa... qui si sorprendono della paura che hanno i medici italani della malaria, perchè qui riconoscerla e curarla è cosa normale... domani farò ultima visita di controllo, poi riposo assoluto per un po'... non posso girare ma backtobasics va avanti... con le iniziative in italia, con Massimo che girerà il Mali con Francesca. E con me , che organizzate le idee scriverò e monterò i video girati in questi giorni... ho delle idee vedremo cosa farne.. Questo periodo mi sembra molto più lungo di un mese, e questo è il potere del viaggio, dell'apprendere... ti costringe a concentrarti su cose diverse e da altro peso al tempo che passa... per certi versi lo fa scorrere veloce, per altri lo dilata grazie al peso delle informazioni nuove... è una storia fatta di equilibrio: tra due amici, tra 25 estranei di culture profondamente diverse in uno spazio da condividere, tra sensibilità di un continente da cui si può imparare anche se ha bisogno di aiuto vero... E' la storia di un uomo (IO) che stava perdendo gli stimoli alla vita, alla crescita personale... schiacciato da una società nella quale è ben inserito ma nella quale faticava a specchiarsi... e che nelle difficoltà e nelle meraviglie che questo viaggio regala sta trovando una versione di se' che ha voglia di esplorare... Il mio cammino è fatto di condivisione, tornerò un giorno sui palchi e nelle aule... perchè è la mia vita, perchè è il mio talento... continuo a studiare e leggere da chi ne sa di più, ma quando avrò terminato questa esplorazione avrò da trasmettere esperienze vere... vissute sulla mia pelle, con il mio sangue, con il mio sorriso, con le mie difficoltà... con le mie emozioni. Vorrei portare  a casa la loro capacità di essere sorridenti e la forza di cercare la felicità nel processo... non come obiettivo, come compagna di viaggio... ma so che potrò farlo seriamente solo quando smetterò di definirli con un "loro"... in un anno avvicinerò le distanze... grazie a tutti i coloro i quali ci seguono e grazie a chi sta dando il proprio tempo e talento al progetto da casa... se riesco a comunicare da qui è perchè a Milano qualcuno lavora diero le quinte. Grazie ... a presto vostro stanco ma sempre affezionatissimo Massimiliano

sabato 18 dicembre 2010

mercoledì 15 dicembre 2010

Back to Basics World: Messages from Africa by Massimiliano Palmetti

Back to Basics World: Messages from Africa by Massimiliano Palmetti: "view on Back to Basics
Una premessa, non sono uno scrittore. Una seconda premessa, copierò gli appunti che via via andrò segnando in ..."

Audioracconto Max- Dakar - 10 dicembre 2010

Ultime News dall'Africa

Il nostro Max mi ha mandato questo sms:

Cara j dopo qualche giorno di sintomi strani e Febbre mi hanno ricoverato perché ho preso la malaria quella cattiva sono sotto Flebo chinino e tanta speranza. Mi viene in mente il mito di pandora aprendo il  vaso ha liberato malattie turbamenti ... la follia nel fondo rimase unico antidoto a queste. La speranza appunto. Cos'è la speranza? La convinzione di avere sia la volontà che i mezzi per raggiungere i propri obiettivi. Dedicata a tutti voi la metti.Vi bacio tutti  

Max tieni duro! Sappiamo che ce la farai ...
Ragazzi, Ragazze, Uomini e donne credo che l'antidoto migliore per far passare questa febbre a Max sapete bene quale può essere!!! Con poco si può fare molto!
JJC

lunedì 13 dicembre 2010

Ecco tutta l'info del primo incontro Back to Basics!!!!! 21 dicembre- SEGNALATEVI QUESTA DATA!!!!


WORKSHOP BODY PERCUSSION CON DANIEL PLENTZ- 21 DICEMBRE dalle 17,00 alle 19,00.

Destinatari
Il workshop è destinato a musicisti, ballerini, coreografi, attori, bambini, curiosi, e a tutti coloro che vogliano conoscere meglio sé stessi e fare musica con il proprio corpo. Visto che ogni età ha una maniera diversa di capire e sentire la musica e ogni corpo é uno strumento unico, ciascun allievo assimilerà e svilupperà l’attività a suo modo.


Obiettivo pedagogico
Il workshop di percussione corporea è una proposta pedagogica basata sull’utilizzo del corpo come strumento musicale. L’esplorazione dei suoni prodotti dal corpo è il punto di partenza di questa ricerca. Battimani, schiocchi, pacche sul petto, risorse vocali, e vari altri suoni, sono legati nella produzione di ritmi e melodie.  Tramite l’apprendimento di ritmi e giochi d’improvvisazione, l’alunno affina tanto il proprio coordinamento motorio quanto la capacità di creare, ascoltare ed interagire in un gruppo. Partendo dal corpo, l’allievo sviluppa anche la conoscenza della percussione, interiorizzando questo nuovo linguaggio per essere sviluppato successivamente con tutti gli altri strumenti.

I seguenti esercizi sono comuni a tutti i tipi di programma:
- Stretching e riscaldamento
- Breve dimostrazione
- Esplorazione sonora
- Aumento delle risorse del corpo
- Giochi di comunicazione di gruppo
- Esercizi ritmici e di coordinazione
- Improvvisazione e creazione
- ...


Alcuni obiettivi didattici:
- Promuovere l´apprendimentodell´ampio repertorio di suoni che possono scaturire dal nostro corpo
- Stimolare la capacità di memorizzare, di concentrasi e di assmilare il ritimo a livello corporeo.
- Sviluppare il coordinamento motorio e della percezione ritimica, melodica e armonica.
- Sviluppare la capacità di creazione musicale spontanea tanto individualmente quanto quanto nel gruppo.


Nota sulla tecnica
La tecnica della percussione corporea praticata durante le lezioni è stata sviluppata e approfondita dal musicista Fernando Barba e si basa sulle sue ricerche realizzate fin dal 1988.  Per altre informazioni su questa tecnica:  www.barbatuques.com.br


Insegnante
Daniel Plentz ha iniziato a praticare la percussione corporea nel 2005 a Barcellona, con il gruppo TOK, composto da altri sei musicisti, con l’obiettivo di sviluppare, creare e diffondere la tecnica imparata con il gruppo brasiliano Barbatuques di Fernando Barba.


Video:

21 dicembre 2010 Primo Incontro Back to Basics Milano

non mancare al primo incontro di Back to Basics a Milano ... quelli del Team che sono rimasti a terra ti aspettano. Modalità di partecipazione e descrizione dell'evento verrà inserita questa sera.
Intanto segnati la data. La tua partecipazione è richiesta dalle 17 alle 19 ... un workshop emozionante ti attende!
Non dimenticare che questo può essere un modo per fare parte dell'avventura di Max & Massimo!

Parc National du Djoudj - a birdwatcher's paradise

About two-hours drive from Saint-Louis, this beautiful park is one of the best place on earth to view resident and migratory birds from Europe.
We took a pirogue and saw an incredible number of pelicans and other birds.
Here are a few examples. Enjoy!













sabato 11 dicembre 2010

Saint-Louis and Langue de Barbarie



Saint-Louis is the ‘capital’ of Northern Senegal. It was the first French settlement in Africa (1659) and conserves a very strong mark of the French colonial presence, both in its architecture and in its métis (mixed-race) population.


It is a nice, slow-paced and a little bit dilapidated place to spend an afternoon in a bar, sipping a goyave juice and thinking about the 'splendour' and horror of European colonialism.





We stayed at a campement on the Langue de Barbarie, a beautiful, narrow and long peninsula between the Senegal river lagoon and the Atlantic Ocean.





Very relaxing!

venerdì 10 dicembre 2010

Senegal... terra meravigliosa con una polpolazione di una bellezza imbarazzante... questa bambina ci ha chiesto una penna... perchè altrimenti devono memorizzare le lezioni... e sorride così. Da Saint Louis siamo passati a Dakar. Amazing!

...
così scriveva Max su Facebook oggi ....

mercoledì 8 dicembre 2010

una nuova foto sul profilo di facebook

iscrivetevi alla pagina di facebook Back2basicsworld ... ed invitate vostri amici a farlo! ovviamente vale anche per il blog!

martedì 7 dicembre 2010

alcune immagini dal Senegal

Al nostro arrivo a Saint Louis, aspettando la piroga per andare al campo:
Siamo stati aggrediti da tanti piccoli sorrisi irresistibili.... abbiamo lottato strenuamente... ed alla fine......... hanno logicamente vinto loro.


In piroga verso il campo: un villaggio popolato da granchi, passerotti, un'aquila che divide il cibo con i cani e migliaia di granchi... non c'è internet. Ci perdonerete spero!

Vi saluto: Max

Aggiornamento dal Senegal

Ciao a tutti sono Max,
siamo stati un po' scollegati per motivi di sicuraezza. in mauritania non dovevamo essere tracciati. Abbiamo lasciato il truck per un po', e ci siamo mossi per raggiungere il Senegal, paese dal quale vi scrivo. Tra qualche giorno faremo il punto del primo mese vissuto in Africa.
Tenete presente che stiamo lavorando con un solo pc perchè il mio è morto, questo rende tutto più complicato. A questo aggiungete che siamo decisamente itineranti, quindi occorre trovare il posto giusto ( con connessioni accettabili) al momento giusto. Occorre poi avere la forza di ripercorrere il processo che staimo vivendo ( il viaggio ) e trovare le parole giuste per raccontarlo. E non sempre è facile... in breve avremo altro computer, e ci organizzeremo dividendoci i compiti: scaricare immagini, suoni, selezionare, scrivere... cosa che riesce decisamnete meglio a Massimo.
Detto questo siamo stati accolti in questo straordinario paese da una popolazione bellissima. esteticamente sono meravigliosi, tutti... uomini, donne, anziani... bambini!
E sono caldi e gentili... siamo nuovamente on line quindi potete vedere dove siamo e quando... Vi abbraccio forte e per il momento chiudo perchè vi scrivo da un bar in cui non c'è più ombra e mi stanno magnando vivo le mosche... sembra una battuta.
Max